lunedì 23 marzo 2020

Testimonianza sulla "Quarantesima d'emergenza" nella nostra UP


Condividiamo la testimonianza del nostro parrocchiano Secondo Ferioli pubblicata su La Voce di Ferrara-Comacchio di questa settimana.
Per leggere l'intera edizione: www.lavocediferrara.it

Messaggio del Vescovo per la Festa del Miracolo Eucaristico


La festa del Miracolo Eucaristico di Ferrara, 
nel tempo della sofferenza e della prova

Cari fratelli e sorelle, cari confratelli

continuiamo a vivere un tempo quaresimale di sofferenza e di privazione, una nuova primavera da guardare con gli occhi della fede. La fede dalla creatura, limitata e peccatrice, guarda al Creatore Padre e misericordioso; la fede riconosce ‘i segni dei tempi’, nella straordinaria opera professionale e di carità di operatori sanitari, operai, negozianti, volontari, sacerdoti; la fede riconosce nei sacramenti, in particolare della Riconciliazione e dell’Eucaristia – i santi segni, i misteri, la realtà della presenza del Signore. Il 28 marzo ricorre l’anniversario del Miracolo Eucaristico di Ferrara, custodito nella cappella della Basilica-Santuario di S. Maria in Vado. Sono passati 849 anni da quel giorno di Pasqua, il 28 marzo 1171, quando durante la Messa presieduta da Padre Pietro da Verona, canonico regolare portuense, nell’atto di spezzare l’Ostia consacrata, sgorgava un fiotto di sangue che bagnava la volta della cappella. Il prossimo anno celebreremo solennemente gli 850 anni di questo straordinario dono e segno della presenza reale del Signore nella vita della nostra Chiesa, testimoniato da molte fonti e noto come il Miracolo Eucaristico di Ferrara. L’Eucaristia, Pane di vita, è nutrimento della nostra vita cristiana, ma anche luogo della crescita della Chiesa: “la Chiesa fa l’Eucaristia e l’Eucaristia fa la Chiesa”. Il teologo Henri De Lubac ci ha ricordato questa verità antica nella sua famosa opera intitolata “Corpus mysticum”: questo titolo proprio dell’Eucaristia è diventato anche un nome della Chiesa. Se l’Eucaristia è il sacramento della morte e della risurrezione del Signore è anche il sacramento della passione e risurrezione della Chiesa, di tutti i suoi membri. In questo tempo, celebrando l’Eucaristia come sacrificio, la Chiesa soffre, patisce con il Signore, per la malattia, la sofferenza, il disagio, la morte; al tempo stesso, la Chiesa, celebrando l’Eucaristia, farmaco d’immortalità, vive oggi la speranza della risurrezione. Sacrificio, dono, memoriale, farmaco d’immortalità l’Eucaristia attraversa la storia e aiuta a leggerla con gli occhi della fede. 
Guardando all’Eucaristia, che ha lasciato in Ferrara un segno concreto corporale e spirituale, vogliamo vivere in questa settimana un Triduo di preghiera il 27, 28, 29 marzo. 
E’ una preghiera per la nostra Chiesa ferita e privata dalla partecipazione dei fedeli all’ Eucaristia per un male che colpisce gli incontri, i legami, gli affetti. 
E’ una preghiera per i malati, perché ritrovino presto la guarigione. 
E’ una preghiera per i medici e gli operatori sanitari che toccano con mano, ogni giorno, con ammirevole dedizione, la sofferenza e anche il limite della scienza oggi. 
Una preghiera per e con le nostre famiglie, segnate da un’incertezza grave. 
La preghiera al Prodigioso Sangue di Cristo potrà essere fatta personalmente a casa, in famiglia, nella visita individuale al Ss. Sacramento in chiesa. 
La nostra preghiera potrà essere “mia e vostra” insieme, dalla Basilica-Santuario del Prodigioso Sangue e dalle nostre case, venerdì 27 marzo, quando, a porte chiuse, compirò il pio esercizio della Via Crucis in S. Maria in Vado e domenica 29 marzo, quando celebrerò la S. Messa, sempre a porte chiuse, dal Santuario del Miracolo Eucaristico nella Basilica di S. Maria in Vado. Sarà un modo concreto di ‘fare chiesa’ a partire dall’Eucaristia, “sacramento della fede, banchetto di comunione fraterna che è pregustazione del convito celeste” (G.S. 38). Sarà un modo per costruire fraternità, essere “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32), in questo tempo di lontananza e di sofferenza, per testimoniare la nostra speranza.

Si ricorda che, alle ore 12 del 29 marzo, tutta la Diocesi è invitata a recitare la preghiera al "Prodigioso Sangue di Ferrara"; i Parroci suonino le campane.




Preghiera al “Prodigioso Sangue di Ferrara”

O Dio, Padre di misericordia, ascolta questa preghiera che ti rivolgiamo dalla mensa eucaristica,
da cui è scaturito, come sulla Croce, il sangue di Tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro fratello.
Il miracolo del tuo Corpo e del Tuo Sangue, o Signore, rafforzi la nostra fede, animi la nostra carità,
sostenga la nostra speranza nel tempo della gioia e della salute, e nel tempo dell’angoscia e della malattia.
Il Tuo Corpo e il Tuo Sangue, o Signore, sia nutrimento e farmaco per le nostre famiglie, che vivono la paura e il dolore,
per i nostri anziani, che sono soli e si preparano all’incontro con Te, per i nostri giovani,
che sono appassionati quanto disorientati, per i nostri malati, come un segno di croce sulla loro fronte,
per i medici e gli operatori sanitari, quale gesto di consolazione e di ringraziamento, per i nostri presbiteri e diaconi,
che custodiscono il tesoro dell’Eucaristia nelle loro mani,
per i consacrati e le consacrate, che camminano verso la perfetta carità.
Concedi a noi, o Signore, per il dono del tuo Spirito, che dopo averti per fede conosciuto e adorato presente,
Ti contempliamo nella visione celeste. Così sia.

Ferrara, 23 marzo 2020

+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio


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AVVISI PASTORALI

Cari amici dell'UP Borgovado,

iniziamo una settimana per noi ricca di appuntamenti significativi, in particolare per S. Maria in Vado: mercoledì 25 Solennità dell' Annunciazione a cui è dedicata la nostra Basilica e sabato 28 Solennità del Prodigioso Sangue.

Mercoledì 25 alle 21.00 collegandoci con google meet vivremo un incontro di preghiera e meditazione sulla Parola.

Giovedì 26 alle 21.00, ci collegheremo sempre con google meet per recitare assieme il S. Rosario e la preghiera al Prodigioso Sangue.

Sabato 28 marzo la Basilica sarà aperta per la preghiera personale dalle 8.30 alle 15.00 e dalle 17.00 alle 19.00.

Il nostro Vescovo ha voluto sottolineare, nella sua lettere del 23 marzo, l'importanza  della festa del Prodigioso Sangue, in questo tempo difficile, invitando tutta la diocesi ad unirsi in una preghiera che ci faccia essere un cuor solo e un'anima sola.

Mons. Perego guiderà il pio esercizio della via crucis nella nostra Basilica, a porte chiuse, venerdì 27 e sabato 28 marzo, sempre a porte chiuse, presiederà la celebrazione eucaristica all'altare del miracolo. 

La via crucis sarà condivisa venerdì dalle 9.00.
La S. Messa andrà in onda su Telestense alle 18 di domenica 29 marzo.











sabato 21 marzo 2020

Beato Alberto Marvelli



21 marzo 1918: nasceva a Ferrara il beato Alberto Marvelli che sarà poi battezzato a Santa Maria in Vado.


Scrive nel suo Diario il 21 marzo 1939: 

Ho compiuto ventun anni.
Il tempo passa, vola; non rimaniamo indietro con la vita spirituale.
Devo progredire continuamente, gradino per gradino giorno per giorno, minuto per minuto sempre aspirando a quella che è la vetta massima: Dio.
Il tempo è tuo, Signore, fa che non lo sprechiamo inutilmente.

Visita il sito a lui dedicato: http://chiesa.rimini.it/albertomarvelli/

giovedì 19 marzo 2020

Nuove disposizioni arcivescovili





Ulteriori disposizioni per i ministri ordinati e i fedeli

«Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme» (1 Cor 12, 26)


Cari confratelli,

in questo tempo così difficile le parole dell’Apostolo ci interrogano sul livello di condivisione spirituale che stiamo vivendo.
Oggi ci è richiesta la maturità di saper rinunciare anche a ciò che, seppur prezioso, potrebbe comportare rischi per la salute delle membra più fragili del corpo ecclesiale e sociale: la partecipazione alla Santa Messa e alla Comunione eucaristica. Questa rinuncia è offerta gradita a Dio. Alcuni fedeli avanzano varie richieste. Taluni, anche mossi da zelo, domandano di poter ricevere almeno la Comunione fuori della Messa; altri, ingiustificatamente, invitano pubblicamente i Vescovi e i presbiteri ad infrangere le disposizioni delle Autorità. Non manca chi evoca addirittura il coraggio dei martiri cristiani contro i persecutori.

La grande maggioranza dei presbiteri e dei fedeli invece, grazie a Dio, si mantiene nel solco del buon senso e dell'obbedienza ai pastori. A loro va il “grazie!” per questa testimonianza di cittadinanza che costruisce silenziosamente il bene comune e, nella città terrena, la comunione ecclesiale, rafforzando le note della Chiesa: l’unità, la santità, la cattolicità, l’apostolicità.

Alla luce di tutto ciò, - constatato il pericoloso aggravarsi della situazione - chiedo a tutti i ministri ordinati e ad ogni battezzato di voler rispettare e far rispettare le ulteriori indicazioni che seguono, almeno fino al 3 aprile, che ribadiscono e completano il decreto precedentemente emanato, il 9 marzo 2020:

1. Le chiese rimangono aperte alla visita e preghiera personale ed eventualmente alla Confessione sacramentale, mantenendo le distanze prescritte, evitando gli assembramenti e con ogni precauzione possibile (es. mascherina).

2. Rimane in vigore il divieto di celebrare i sacramenti con la partecipazione dei fedeli: i presbiteri continueranno ad offrire per tutti i fedeli il sacrificio eucaristico “a porte chiuse” e ad accompagnare con i riti previsti le esequie dei defunti. Il suono delle campane all’inizio della celebrazione aiuterà i fedeli ad unirsi in preghiera.

3. I parroci sospendano le Comunioni fuori della Messa, comportandosi “come se” fossimo tutti malati a rischio di contagiare.

4. I sacerdoti, i diaconi e i ministri straordinari non vadano nelle case dei malati, perché ciò aumenta il rischio per i malati e per loro stessi.

5. È ammesso solo il caso di viatico, non altri casi, con l’assistenza di un medico se la persona è infettata dal coronavirus.

6. Negli ospedali o nelle Case di cura o nelle Case di riposo agisca solo il cappellano, che deve muoversi d’accordo con i medici (non entrino altri ministri esterni).

7. A tutti è richiesto di agire secondo coscienza e responsabilità. Non sono ammesse “eccezioni”, che facilmente creerebbero favoritismi, confusione e smarrimento nei fedeli, oltre che non tutelare la salute nostra, ma soprattutto delle persone più deboli.

Preghiamo per i defunti, gli ammalati, i loro familiari, tutto il personale sanitario dei nostri Ospedali, i medici di base, i volontari e coloro che in questi giorni sono chiamati a mantenere l’ordine pubblico o a prendere decisioni difficili e impopolari, ma orientate alla difesa della salute.

In Italia sono morti per il Covid-19 già 24 presbiteri, di cui 7 in Emilia Romagna. Ho perso anche degli amici a Cremona, Bergamo e Milano. Prego il Signore e la Madonna delle Grazie, perché continui a mantenere in salute tutti voi, presbiteri e diaconi.

Invitate i fedeli a riscoprire il valore della preghiera nelle loro case, aiutati anche dai sussidi disponibili nei siti diocesani e in quello della CEI. Non mancano poi le occasioni per assistere, in diretta o in differita, alle diverse celebrazioni.

La mensa eucaristica ci rende “corpo”, comunità, Chiesa; essa rafforza il desiderio di tradurre il rito in carità vissuta e in ricerca dell’unità. Ma il Signore saprà ricompensare questa momentanea rinuncia e, terminata l’epidemia, ci farà gustare ancora più profondamente il “sacro convivio”.

Uniamoci a tutte le Chiese in Italia, stasera, nella preghiera al Signore, per intercessione di S. Giuseppe e Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa: la famiglia di Nazareth protegga le nostre famiglie.


19 marzo 2020


+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio

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DECRETO DEL 3 MARZO 2020

Decreto dell’Arcivescovo per l’emergenza Corona Virus

In riferimento al Comunicato della Conferenza Episcopale Italiana (CS 11/2020) ed al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'08 marzo u.s., in comunione con gli Arcivescovi di Bologna e Ravenna-Cervia, e con i Vescovi di Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro ed Imola, con il presente Decreto

si promulgano le seguenti disposizioni, da osservare scrupolosamente:

Nei luoghi di culto e ad uso pastorale si evitino assembramenti di persone. Tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, si garantisca e rispetti la distanza tra persone di almeno un metro (cfr. DPCM 08 marzo 2020, art. 2 lettera v).
Le chiese restino aperte durante il giorno per consentire la preghiera personale, l'incontro con i sacerdoti, la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione (preferendo come luogo lo spazio della chiesa, e non il confessionale o la stanza).
Si tolga l'acqua benedetta dalle acquasantiere.
Fino al prossimo 03 aprile compreso, sono sospese le SS. Messe feriali e festive alla presenza dei fedeli. Pertanto è sospeso il precetto festivo (can. 87 §1 e 1248 §2). Si invitano i fedeli alla preghiera personale e in famiglia, utilizzando i sussidi proposti dagli organismi pastorali, presenti sul sito dell'Arcidiocesi (www.arcidiocesiferraracomacchio.org) e seguendo le celebrazioni trasmesse via streaming, alla radio e alla televisione.
Sono consentite l'Unzione degli infermi ed il Viatico.
Per i funerali, sono consentite esclusivamente: la Preghiera alla chiusura della bara e quella Al sepolcro (cfr. Rito delle Esequie, prima parte, nn. 3 e 5).
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali.
Fino al prossimo 03 aprile compreso è ugualmente sospesa la celebrazione pubblica di Battesimi, Cresime, prime Comunioni e Matrimoni, Sacramenti che peraltro non sono programmati in questo tempo di Quaresima. È evidentemente consentita la celebrazione dei Sacramenti in caso di urgente necessità.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospesi gli incontri di catechesi e le diverse riunioni. Ove possibile si svolgano attività di formazione attraverso sussidi e/o via streaming.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese le attività formative, aggregative, sportive di circoli ed oratori.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese altresì manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, feste e sagre parrocchiali, pellegrinaggi e gite.
I Centri d'ascolto ed i servizi delle Caritas diocesana e parrocchiali sono aperti e svolgeranno la propria attività in accordo con l'Arcidiocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali.
A norma dell'art. 4 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 08 marzo 2020, la violazione degli obblighi ivi previsti viene punita dal Codice penale.
Ogni violazione delle presenti disposizioni può essere punita in base al diritto penale canonico (cfr. in particolare cann. 1371 2°, 1373 e 1389 §§1-2).


Questo Decreto sia notificato a tutte le realtà ecclesiali interessate ed esposto nelle bacheche delle chiese, sia pubblicato sul sito internet diocesano, sul settimanale la Voce di Ferrara-Comacchio e sul Bollettino Ecclesiastico, e sia conservato nell’Archivio della Venerabile Curia.


Dall'Episcopio
09 marzo 2020


+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo

don Roberto Solera
Cancelliere Arcivescovile

mercoledì 18 marzo 2020

Preghiera per l'Italia


Aderiamo anche noi alla proposta dei nostri Vescovi e caldeggiata dal Santo Padre Francesco.

Dal sito della CEI:
In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. 

Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa.

TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta.




“A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa”
(Leone XIII)



Clicca qui per scaricare il sussidio preparato per il momento di preghiera. 




sabato 14 marzo 2020

Ricordando don Ones




Oggi 14 Marzo ricordiamo il II anniversario del ritorno alla Casa del Padre di don Ones, già nostro parroco.

Padre Onesphory è stato uno dei primi due missionari della Tanzania. Era nato l’8 settembre 1960 nel villaggio di Lupingu, nella regione di Njombe. Dopo aver terminato la scuola primaria e secondaria, era entrato in seminario per diventare sacerdote missionario nella Congregazione. Ha studiato Filosofia al Seminario maggiore di Kibosho a Moshi, in Tanzania, poi gli studi teologici presso la Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino a Roma. Aveva conseguito la licenza in Teologia Dogmatica, Cristologia, presso la stessa università.
Dopo la sua incorporazione definitiva il 2 dicembre 1990 e l’ordinazione presbiterale il 29 settembre 1991, Padre Onesphory ha prestato servizio in varie comunità tra cui la Parrocchia di Tegeta a Dar es Salaam, il Centro vocazionale “Giovanni Merlini” a Dodoma, la Parrocchia di Itigi a Singida come Parroco e il Seminario maggiore di Peramiho a Songea come docente. Successivamente è tornato all’Università “Angelicum” di Roma per gli studi di dottorato nel 2001. Dopo gli studi è stato nominato parroco a Ferrara, Italia dal 2003 al 2015. Nel 2016 è tornato in Tanzania e ha iniziato a prestare servizio nella Parrocchia di Tegeta a Dar es Salaam dove ha prestato servizio come superiore di quella comunità.
E' deceduto il 14 marzo 2018 all’ospedale Kinondoni di Dar es Salaam.