IL CAMMINO CHE CI ATTENDE
LETTERA AI PRESBITERI, AI DIACONI, ALLE CONSACRATE E AI CONSACRATI, AI FEDELI DELLA ARCIDIOCESI DI FERRARA-COMACCHIO
Stiamo concludendo un Anno Pastorale che nella sua seconda parte è stato segnato profondamente dalla pandemia del Covid 19 e che, oltre a seminare paura, sofferenza e morte ha limitato ogni nostra celebrazione e attività, per tutelare la salute delle persone, rendendoci consapevoli della nostra debolezza, della nostra creaturalità. E’ stato un lungo Sabato Santo che non ci ha impedito, però, di cantare l’Exultet pasquale e di sentire la presenza del Signore nell’Eucaristia, anche se celebrata senza il popolo di Dio, nella Parola, che abbiamo letto e ascoltato nelle nostre famiglie, negli incontri in streaming, nelle persone che soffrivano e in chi gli era vicino, soprattutto nei nostri Ospedali e nelle case di cura, nelle mense e nei servizi della Caritas diocesana e parrocchiale, nelle attività di volontariato del nostro meraviglioso mondo parrocchiale e associativo.
Il cammino pastorale di quest’anno - il terzo e ultimo di un triennio ispirato dall’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco - aveva portato la nostra attenzione sugli stati o stili di vita cristiana. La vita della Chiesa, anche della nostra Chiesa, riscoperta nelle sue immagini, sente e respira per la ricchezza delle esperienze laicali e familiari, di vita consacrata, di vita diaconale e presbiterale, di ministerialità diffusa. Ogni stato e stile di vita, con responsabilità e l’attiva partecipazione alla vita ecclesiale, favorisce in un determinato territorio il cammino del ‘popolo di Dio’, la costituzione del ‘corpo di Cristo’, che è la Chiesa. Un ‘popolo’ e un ‘corpo’ che vive anche di strutture, che nel corso della storia hanno assunto forme diverse: la diocesi, la pieve, la parrocchia, l’unità pastorale. A questo proposito, vi invito, anche in questo ultimo tratto dell’anno pastorale e fino al 28 marzo 2021, a continuare una riflessione iniziata nella nostra Chiesa, nei diversi organismi diocesani, vicariali e parrocchiali: la riflessione sulla nuova geografia della nostra Arcidiocesi, strutturata non più solo su due livelli – parrocchie e vicariati – ma su tre livelli – parrocchie, unità pastorali, vicariati. La Tre Giorni del Clero di settembre sarà, in tal senso, un appuntamento importante, così come la Giornata del Laicato.
Dal 28 marzo 2021 – data in cui si celebrano gli 850 anni del “Miracolo Eucaristico di Ferrara’ – inizieremo la celebrazione di un Biennio Pastorale Eucaristico (2021-2023), accompagnati da una lettera pastorale sull’Eucaristia, “fonte e culmine della vita cristiana’, “sacramento della presenza reale di Cristo” e “sacramentum caritatis, sacramento dell’amore”. Sarà un biennio che ci preparerà all’inizio della Visita pastorale nella nostra Arcidiocesi. Sono passati, infatti, molti anni da quella realizzata nelle parrocchie della città e del forese - dopo la visita a Ferrara-Comacchio di San Giovanni Paolo II - dall’amato Arcivescovo Luigi Maverna, dal 1990 al 1994. L’Arcivescovo Carlo Caffarra, di venerata memoria, aveva ripreso successivamente l’impegno di una Visita Pastorale, iniziata in città nel 1999 e terminata nel 2003, pochi giorni prima del suo trasferimento alla sede arcivescovile di Bologna. La Visita pastorale è un’occasione di grazia, in cui il Pastore di una Chiesa incontra presbiteri, diaconi nelle comunità loro affidate e con loro le persone consacrate, i fedeli laici per una nuova stagione missionaria, che parta dal ‘piccolo gregge’ composto da chi regolarmente partecipa alla vita della comunità cristiana (in media il 10%), da chi – come l’unico lebbroso su dieci del Vangelo – ringrazia e ritorna dal Signore, si apre alla grazia, vincendo il rischio di chiudersi, capaci di leggere nei ‘segni dei tempi’ l’imprevedibilità della grazia. Nella Visita e dalla Visita, oltre a incontrare gli organismi pastorali, le realtà ecclesiali e i collaboratori, sarà importante trarre valutazioni sulle strutture, sul loro stato, le loro finalità alla luce dei tria munera, la Liturgia, la Catechesi e la Carità e lo spirito della ‘nuova evangelizzazione’.
Saranno esaminati con cura i beni economici e le forme di condivisione, i beni artistici e liturgici, i percorsi di iniziazione cristiana e di catechesi, la preparazione e la celebrazione di ogni sacramento, le possibili collaborazioni tra parrocchie, le possibili soppressioni delle stesse e le nuove unità pastorali: una visita non per contarsi, ma per riconoscere la grazia di essere Chiesa e ricominciare il cammino, andare e regalare a tutti la gioia del Vangelo. Inizierò la Visita Pastorale dal Vicariato foraneo di San Guido, Abate, per concluderla nel Vicariato urbano della Madonna delle Grazie. Presumibilmente la Visita Pastorale durerà quattro anni (2023-2027).
Continuiamo il nostro cammino sullo stile di vita cristiano: un cammino di fede, di speranza e di carità vissuto nell’originalità della vocazione, della chiamata di Dio a cui ognuno di noi ha risposto in maniera personale.
Nei mesi di settembre-dicembre, in particolare, sarò nelle diverse parrocchie per celebrare il sacramento della Confermazione, che abbiamo rimandato in ragione del Covid: sarà un’occasione per chiedere i doni dello Spirito Santo, per infondere coraggio e consolazione, fiducia e speranza.
Avremo tra le mani uno strumento nuovo: la nuova edizione del Messale Romano, per la preghiera liturgica comunitaria. Vi invito a preparare la comunità, anche nei momenti di catechesi e in spazi prima dell’inizio di ogni liturgia, alle novità della nuova edizione del Messale, con strumenti anche didattici, per favorire una partecipazione attiva e diffusa.
Il Signore ci accompagni con la sua benedizione.
+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio
Abate di Pomposa
Ferrara, 15 agosto 2020
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